Dinamiche di consumo dei combustibili fossili

Ugo Bardi
ASPO

Privacy Policy

PRIVACY POLICY


INFORMATIVA E CONSENSO PER L'UTILIZZO DEI DATI PERSONALI
D.lgs 30.06.2003 N.196, Art. 13

L'Associazione ASPO ITALIA ("ASPO ITALIA"), considera di fondamentale importanza la "privacy" dei propri utenti e garantisce che il trattamento dei dati personali mediante il proprio sito Internet si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell’interessato, con particolare riferimento alla riservatezza, all’identità personale e al diritto alla protezione dei dati personali. A tal proposito AIR ONE ha adottato ed implementato una Privacy Policy per tutto ciò che concerne le modalità di gestione del sito in riferimento al trattamento dei dati personali degli utenti. Si tratta di un’informativa che è resa anche ai sensi dell'art. 13 del "Codice in materia di protezione dei dati personali" (D.lgs. n. 196/2003).

Vi preghiamo di prendere visione della seguente Privacy Policy e di controllarla periodicamente con attenzione al fine di verificare eventuali aggiornamenti o revisioni che si dovessero rendere necessari.

Definizione di "dato personale"
Ai fini della presente Policy, per "dato personale" - come meglio specificato nell’Articolo 4 del Codice - si intende "qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazione, identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale".

La presente Privacy Policy si applica ai dati personali raccolti attraverso il sito web di ASPO ITALIA e/o caselle di posta elettronica dell'associazione. La presente non si applica ai dati personali raccolti con modalità “off-line”, salvo nei casi in cui tali dati personali siano combinati con altri dati personali raccolti da ASPO ITALIA on-line. Inoltre, la presente non si applica ad altri siti web di proprietà di soggetti terzi, ai quali si possa accedere tramite collegamento ipertestuale, per il fatto che ASPO ITALIA non gestisce e non controlla il contenuto di tali siti.

Possono essere raccolti da ASPO ITALIA, tramite il proprio sito web, i seguenti dati personali: nome, cognome, indirizzo, indirizzo di posta elettronica, informazioni raggruppate a mero scopo statistico durante il processo di consultazione del sito, altre informazioni fornite volontariamente dall’utente attraverso le procedure di registrazione on-line o la compilazione di appositi campi, moduli, informazioni finalizzate a migliorare e facilitare la navigazione del sito.

Modalità del trattamento
Gli utenti possono accedere a diverse sezioni del sito web senza rilasciare alcuna informazione personale. ASPO ITALIA tratta e raccoglie dati personali on-line attraverso il proprio sito web o altro indirizzo di posta elettronica dell'associazione; tali trattamenti sono effettuati, in modo prevalentemente automatizzato, nei seguenti modi:

  1. Dati rilasciati volontariamente dagli utenti
    ASPO ITALIA raccoglie le informazioni personali e gli altri dati che vengono inseriti nei form di registrazione o rilasciati nei campi modulo del sito web, nonché inoltrati all'associazione a mezzo posta elettronica. Tali dati possono riguardare informazioni necessarie per fornire i servizi richiesti dall’interessato (es. Newsletter, Forum) e/o per contattare l’interessato (il nome, l’indirizzo postale, l’indirizzo e-mail, il numero telefonico, user ID e password), o anche la data di nascita, le credenziali professionali, gli hobby e gli interessi dell’utente.
  2. Dati di navigazione raccolti attraverso l’utilizzo di strumenti elettronici
    I sistemi informatici e le procedure software preposte al funzionamento del sito web di ASPO ITALIA acquisiscono, nel corso del loro normale utilizzo, una serie di informazioni personali la cui trasmissione è implicita nell'uso dei protocolli di comunicazione di Internet (ad esempio, l’indirizzo IP dell'utente o il domain name del computer utilizzato per accedere al sito web, l'URI delle risorse richieste, l’orario della richiesta o il tempo della sessione, il metodo utilizzato per sottoporre la query al server, la dimensione dei file ricevuti in risposta alla richiesta, il codice numerico concernente lo status della risposta data dal server ed altro tipo di informazioni riguardo al sistema operativo e all’ambiente informatico dell'utente). Il sito web di ASPO ITALIA non utilizza tecnologie quali cookies o analoghe allo scopo di raccogliere e/o trasmettere dati personali di utenti. ASPO ITALIA utilizza tali tecnologie esclusivamente al fine di ricavarne informazioni statistiche sull’utilizzo del sito web (es. numero totale dei visitatori sui siti, numero di visitatori per singola pagina web, nome del dominio di origine del fornitore di servizi internet dei visitatori). In particolare, l'uso di cookies di sessione (quelli che vengono rimossi dal computer dell'utente quando il browser viene chiuso) è strettamente limitato alla trasmissione di informazioni riferita alla sessione dell'utente, di fondamentale importanza per una navigazione sicura ed efficiente del sito web. L’utilizzo di tali cookies di sessione, inoltre, esclude tassativamente il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti e non consente l’acquisizione di dati personali identificativi degli stessi.

ASPO ITALIA solo utilizza cookies persistenti qualora l'utente, di sua volontà, richieda un'accesso facilitato e automatico dal suo elaboratore all'area riservata del sito.

Finalità della raccolta
ASPO ITALIA raccoglie i dati personali dei propri utenti necessari per porre in essere le operazioni di autorizzazione, abilitazione e personalizzazione degli accessi alle varie aree e relativi contenuti del sito web dell'associazione. Inoltre, ASPO ITALIA acquisisce i dati necessari per fornire le informazioni e servizi richiesti dai suoi associati e utenti, e per coordinare le attività necessarie allo svolgimento dei suoi fini sociali. L’esecuzione di queste attività comporta, necessariamente che a tali dati abbiano accesso gli addetti alle funzioni operative di ASPO ITALIA, nonché gli addetti di società terze fornitrici di servizi.

ASPO ITALIA utilizza i dati personali raccolti on-line allo scopo di offrire informazioni e servizi, controllare il sistema degli accessi autorizzati per monitorare la sicurezza dei dati, valutare proposte di collaborazione inoltrate dagli utenti; solo su specifica richiesta dell’interessato, ASPO ITALIA può sottoporre informazioni e promuovere iniziative tramite una sua propria "Newsletter".

ASPO ITALIA, quale "Titolare" dei relativi trattamenti, informa che i dati di cui in oggetto saranno trattati ed utilizzati esclusivamente per le finalità evidenziate nella presente Privacy Policy.

Comunicazione e/o diffusione dei dati personali
I dati personali saranno accessibili agli organi ed ai dipendenti di ASPO ITALIA, formalmente nominati Incaricati o Responsabili del trattamento. L’utilizzo e l’inoltro di dati personali da parte di individui esterni ed organizzazioni che agiscono per conto di ASPO ITALIA sono regolate da contratti che prevedono un adeguato livello di protezione dei dati personali. I dati personali degli utenti saranno utilizzati e rilasciati da ASPO ITALIA esclusivamente ad individui ed organizzazioni che lavorano per suo conto, in conformità con questa Privacy Policy e secondo quanto previsto esplicitamente dalla vigente normativa.

ASPO ITALIA, inoltre, gestisce le informazioni contenute sul proprio sito web in collaborazione con altri service provider e web agencies, dai quali può ricevere dati personali relativi agli utenti di tali informazioni. Queste collaborazioni on-line sono regolate da appositi contratti che presuppongono un adeguato livello di protezione dei dati personali trattati.

In taluni altri casi, ASPO ITALIA può essere altresì tenuta a rilasciare i dati personali degli utenti del proprio sito web, in esecuzione di obblighi contrattuali, in conformità della normativa vigente o per soddisfare la richiesta di servizi da parte dell’interessato; tale attività di rilascio di informazioni può avvenire nei seguenti casi:

  1. quando gli utenti on-line hanno autorizzato il rilascio di informazioni;
  2. quando ASPO ITALIA ha necessità di comunicare informazioni sugli utenti per offrire servizi e soddisfare la richiesta di un utente on-line;
  3. quando ASPO ITALIA ha necessità di comunicare le informazioni a propri partner che compiono servizi per gli utenti on-line;
  4. quando ASPO ITALIA è tenuta, per ordine delle autorità giudiziarie, a rilasciare informazioni riguardo gli utenti, o in conformità di una legge locale o internazionale, regolamento o mandato.

ASPO ITALIA non cederà, a titolo oneroso o gratuito, i dati personali dei propri utenti del sito web a terze parti non autorizzate.

Tutela dei dati personali
In conformità al principio di necessità sancito nell’art. 3 D.lgs. 196/03, ASPO ITALIA garantisce che i trattamenti mediante strumenti elettronici sono effettuati riducendo al minimo l’utilizzazione di dati personali e di dati identificativi, limitandone il ricorso ai casi in cui sono strettamente necessari per il conseguimento degli scopi per i quali sono stati raccolti. ASPO ITALIA garantisce altresì l’adozione e l’osservanza di specifiche misure di sicurezza per prevenire la perdita dei dati, eventuali usi illeciti o non corretti degli stessi ed accessi non autorizzati.

I dati dell’utente saranno archiviati da ASPO ITALIA fino ad eventuale ordine di cancellazione da parte dell’interessato, compresi i dati di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i sono stati raccolti, in osservanza dei diritti sanciti nell’art. 7 D.lgs. 196/2003 e da attuarsi con le modalità di cui al successivo paragrafo "I Suoi Diritti".

È responsabilità di ogni singolo utente incaricato garantire e verificare la titolarità e la custodia delle proprie password e dei relativi codici di accesso alle risorse web.

Consenso al trattamento dei dati personali
ASPO ITALIA effettua il trattamento dei dati dei propri utenti/clienti esclusivamente con il consenso degli stessi. Tuttavia, qualora l’utente non acconsenta al trattamento dei dati o richieda la cancellazione dei propri dati, non sarà possibile accedere alle aree riservate del sito web dell'associazione.

Il Titolare del trattamento
Il Titolare del trattamento dei Suoi dati è Associazione ASPO ITALIA, con sede legale in Sesto Fiorentino (FI), Università di Firenze, Via della Lastruccia 3 - 50019, rappresentata dal suo Presidente, Prof. Ugo Bardi.

Il Responsabile del trattamento
Il Responsabile del trattamento dei Suoi dati è il Prof. Luca Pardi, Istituto per i Processi Chimico- Fisici. Consiglio Nazionale delle Ricerche, Area della Ricerca, via Giuseppe Moruzzi 1, 56124 PISA.

I trattamenti connessi ai servizi web del sito ASPO ITALIA hanno luogo presso la sede del webmaster, in Via Isonzo, 193 - 04100 Latina, e sono curati solo dal personale tecnico dell’Ufficio incaricato del trattamento (es. Area Internet), oppure da eventuali incaricati esterni (outsourcers) per l’espletamento di operazioni tecniche occasionali o periodiche (es. manutenzione dei DB).

Facoltatività del conferimento dei dati
A parte quanto specificato per i dati di navigazione, l’utente ha facoltà di fornire o meno i dati personali riportati nei moduli di richiesta e/o di registrazione del sito web di ASPO ITALIA.

Il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ottenere quanto richiesto.

Per completezza va ricordato che in alcuni casi (non oggetto dell’ordinaria gestione di questo sito) l’Autorità può richiedere notizie e informazioni ai sensi dell'art. 157 del D.lgs. n. 196/2003, ai fini del controllo sul trattamento dei dati personali. In questi casi la risposta è obbligatoria a pena di sanzione amministrativa.

I Suoi Diritti
Gli utenti del sito web di ASPO ITALIA potranno sempre rivolgersi al Titolare e/o Responsabile del trattamento dei dati - sopra indicati - per far valere i propri diritti così come previsti dall’ art. 7 D.lgs 196/2003 n. 196, che così dispone:

  1. "L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
  2. L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione:
    1. dell’origine dei dati personali;
    2. delle finalità e modalità del trattamento;
    3. della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;
    4. degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’art. 5, comma2;
    5. dei soggetti e delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venire a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.
  3. L’interessato ha diritto di ottenere:
    1. l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati
    2. la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati o successivamente trattati;
    3. l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestatamene sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
  4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
    1. per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
    2. al trattamento di dati personali che lo riguardano ai fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.”

In conformità alle presenti disposizioni, ed in aggiunta agli altri diritti qui specificati, ASPO ITALIA fornisce agli utenti del proprio sito web le seguenti possibilità:

  1. nessuna raccolta di dati personali:
    L’utente può scegliere di non fornire dati personali on-line ad ASPO ITALIA, decidendo di non inserire o rilasciare informazioni personali nei form di registrazione o nei campi modulo del web, o non utilizzando in tal caso alcun servizio personalizzato tra quelli disponibili sul sito dell'associazione. Alcuni dei contenuti e/o servizi del sito ASPO ITALIA sono offerti esclusivamente ad utenti che rilasciano informazioni personali o che utilizzano servizi personalizzati.
  2. limitazioni dell’utilizzo e comunicazione di dati personali per fini diversi:
    L’accesso a determinate sezioni di contenuti e/o servizi del sito web di ASPO ITALIA può richiedere il consenso dell’utente per utilizzare e rilasciare i dati personali allo scopo di implementare l’elenco dei contatti e/o ad identificare ed offrire servizi supplementari e iniziative considerate interessanti per l’utente. Gli utenti possono limitare i trattamenti ulteriori che di tali informazioni possono essere effettuati, verificando o scegliendo le opzioni da impostare al momento dell’inserimento dei dati.

Inoltre, le informazioni fornite dopo la prima registrazione possono essere modificate o cancellate cambiando le impostazioni precedentemente inserite nel form di registrazione sul sito web di ASPO ITALIA, accedendo all'apposita sezione "Il mio profilo". E' altresì possibile per gli utenti accedere ai propri dati personali, rilasciati ed archiviati on-line e, ove consentito, è inoltre possibile provvedere ad aggiornare e modificare on-line i dati personali.

Modifiche alla Privacy Policy
La Privacy Policy di ASPO ITALIA può essere aggiornata e/o modificata anche al fine di recepire e/o conformarsi a normative nazionali, comunitarie, internazionali o per adeguarsi ad intervenute innovazioni tecnologiche. Gli aggiornamenti e/o le modifiche che verranno apportati alla presente Privacy Policy saranno riportati in questa pagina web, e rese costantemente visibili attraverso il collegamento ipertestuale esistente nel sito dell'asociazione, in modo che gli interessati possano essere pienamente informati in merito all’utilizzo che viene fatto dei propri dati personali forniti attraverso il sito web di ASPO ITALIA.

Si raccomanda di prendere visione di tale Policy ogni volta venga visitato in sito web ASPO ITALIA.

    Entrata in vigore: Marzo 2005
    Ultima modifica:
    Sezione modificata:
    Descrizione delle modifiche:

Contatti
Per eventuali richieste di informazioni supplementari riguardo questa Privacy Policy, contattare ASPO ITALIA:

Telefono: +39-055-457 3118
Fax: +39-055-457 3120
Imposti la Sua richiesta a: Associazione ASPO ITALIA - Università di Firenze, Via della Lastruccia 3, 50019 Sesto Fiorentino (FI)
  
  
  

Organigramma

ASPO Italia

www.aspoitalia.it

Organigramma - aggiornato Dicembre 2022


Presidente Onorario

 

Past President

Dr. Colin C. Campbell

ASPO - Association for the Study of Peak Oil and Gas

 

Dario Zampieri

prof. associato di Rilevamento geologico Università di Padova

dario.zampieri AT unipd.it


Luca Pardi

CNR-IPCF, Pisa

pardi AT ipcf.cnr.it


Prof. Ugo Bardi

Università degli Studi di Firenze

ugo.bardi AT unifi.it


Presidente

 

Vicepresidente

Luciano Celi

PhD ingegneria energetica, editore

luciano.celi AT cnr.it

 

Gianni Comoretto

Astronomo associato, INAF-Osservatorio di Arcetri, Firenze

giovanni.comoretto AT inaf.it


Segretario

 

Tesoriere

Andrea Marchini

Ingegnere 

Contatta

 

Fabio Biagini

Ingegnere, Milano

biagini.fabio (at) yahoo.com

 


Comitato Direttivo

Andrea Fanelli

Ingegnere esperto indipendente, Forlì

ansfans AT gmail.com
 

Andrea Marchini

Ingegnere 

Dario Faccini

Ingegnere esperto indipendente, Cremona

dfaccini AT libero.it

 

Dario Zampieri

prof. associato di Rilevamento geologico Università di Padova

dario.zampieri AT unipd.it

Fabio Biagini

Ingegnere, Milano

biagini.fabio (at) yahoo.com

 

Gianni Brianese

Tecnico emissioni atmosfera

gianni.brianese AT arpa.fvg.it

Gianni Comoretto

Astronomo associato, INAF-Osservatorio di Arcetri, Firenze

giovanni.comoretto AT inaf.it

  Giovanni Marocchi

Indipendente, Parma

giovanni.marocchi AT alice.it

Gisberto Liverani

Geologo, esperto energia indipendente e professore liceale, Milano

gisberto.liverani AT gmail.com

 

Katia Genovali

Comunicatrice scientifica

k.genovali AT ipcf.cnr.it

Luca Pardi

CNR-IPCF, Pisa

pardi AT ipcf.cnr.it

 

Luciano Celi

PhD ingegneria energetica, editore

luciano.celi AT cnr.it

Marco Giusti

Ingegnere

 

 

Mirco Rossi

Divulgatore tema energia

mirco.rossi05 AT libero.it

Pietro Cambi

Ingegnere e geologo, esperto indipendente, Toscana

   
     
     

 

Una introduzione alla teoria di Hubbert

Di Ugo Bardi – Giugno 2004
 
 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Introduzione. L’aumento dei prezzi del petrolio è stato continuo e inarrestabile dal 1998 circa. Partendo da meno di 20 dollari al barile a quel tempo, i prezzi hanno raggiunto e sfondato nel Maggio 2004, il “tetto” dei 40 dollari al barile. Un valore che, in moneta costante, è pari a quello che nel 1973 dette origine alla prima grande crisi del petrolio.
 
Questi aumenti hanno causato molta preoccupazione e in molti casi si è parlato del “picco di Hubbert“ nell’interpretazione dell’attuale situazione. Secondo Hubbert, la produzione di una risorsa minerale segue una “curva a campana”. Il picco di questa curva è il punto di massima produzione: al di là del quale la produzione comincia inesorabilmente a diminuire.
 
Si parla molto oggi di Hubbert e della sua teoria, ma in Italia se ne sa ancora poco. Queste note sono un’introduzione all’argomento e alla sua rilevanza nell’attuale situazione della produzione di petrolio e di combustibili fossili in generale.
 
La curva di produzione. La teoria di Hubbert non si applica soltanto a qualcosa che accadrà, o potrebbe accadere, nel futuro. Piuttosto, è una descrizione di casi storici ben noti. Più di una volta è stato possibile osservare sperimentalmente che la produzione di una risorsa esauribile segue una “curva a campana”. Storicamente, forse il primo di questi è stata la produzione di olio di balena negli Stati Uniti nel secolio diciannovesimo. Un altro caso è quello della produzione di carbone in Pennsylvania, come mostrato qui di seguito:
 
 
Il caso forse più noto è quello del petrolio negli Stati Uniti, dove la produzione ha mostrato un picco nettissimo del 1970.
 
 
Negli anni ’60, Hubbert stesso aveva previsto il picco degli Stati Uniti per il 1970. A quel tempo, era stato accusato di essere un folle visionario; ma i suoi detrattori devono essere rimasti molto sorpresi quando hanno visto la sua predizione realizzarsi. In tempi più recenti, un picco è stato osservato per la produzione di petrolio nell’Unione Sovietica nel 1990 e un altro per la produzione di petrolio del mare del Nord nel 1999.
 
Non sempre si osservano picchi netti e curve chiaramente “a campana”. In generale, si può dire che la curva di Hubbert si osserva quando l’estrazione della risorsa avviene in condizioni di libero mercato. Se questo non è il caso, per esempio per via di interventi governativi, formazione di monopoli, oligopoli o cartelli, oppure guerre e/o disastri naturali, allora la curva di produzione può essere irregolare e mostrare parecchi massimi. Questo sembrerebbe il caso della produzione da parte dei paesi che aderiscono all’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC).
 
Le ragioni della curva. Inizialmente, la curva a campana della produzione era stata proposta da Hubbert come un modello puramente empirico. Più tardi, è stato possibile chiarificare quali erano le ragioni che generano questo comportamento. Il ciclo di Hubbert è il risultato logico di come i fattori economici operano quando si trovano ad avere a che fare con una risorsa fisicamente limitata, il che è il caso normale per una risorsa minerale non riciclabile come il petrolio. Data questa caratteristica, la curva a campana di Hubbert è inevitabile in un economia di mercato. Possiamo distinguere diverse fasi del ciclo di Hubbert:

 

  • La prima fase: espansione rapida. Inizialmente, la risorsa è abbondante e bastano modesti investimenti per estrarla. In questa fase, la crescita della produzione è esponenziale.

  • La seconda fase: inizio dell’esaurimento. Le riserve “facili”, ovvero quelle meno costose, sono quelle estratte per prime. Con l’esaurimento delle risorse facili, comincia a essere necessario sfruttare risorse più difficili e questo richiede investimenti sempre più consistenti. La produzione continua a crescere, ma non più esponenzialmente come nella prima fase.

  • La terza fase: il picco e il declino. A un certo punto, il graduale esaurimento rende talmente elevati gli investimenti necessari che non sono più sostenibili. La produzione raggiunge un massimo (il picco di Hubbert) e poi comincia a declinare.

  • La quarta fase: il declino finale. In questa fase, normalmente non si fanno più investimenti significativi. La produzione continua, ma il declino procede fino a che non diventa talmente ridotta da cessare completamente.

 

E’ possibile simulare queste caratteristiche con vari modelli: empirici, stocastici oppure basati sulla dinamica dei sistemi. In ogni caso si ottengono curve a campana, anche se non necessariamente simmetrici.
 
La curva globale del petrolio. Quando prendiamo in considerazione la produzione di petrolio dobbiamo per prima cosa chiarire esattamente di cosa si parla. Non sempre gli esperti hanno in mente la stessa cosa ed esistono diversi tipi di risorse fossili dalle quali si possono estrarre combustibili liquidi. In primo luogo esiste il petrolio cosiddetto “convenzionale”, ovvero quello che si estrae in forma di liquido poco viscoso dai pozzi. In aggiunta, abbiamo il petrolio cosiddetto “non convenzionale” che include diversi tipi come il greggio da “acque profonde” e l’ ”olio pesante”. Un ulteriore aggiunta e quella dei gas condensabili. Alcuni includono anche il petrolio che si può estrarre dalle sabbie bituminose. Se poi consideriamo qualsiasi tipo di combustibile liquido, dovremmo prendere in considerazione anche la possibilità di ottenerlo dal gas naturale o dal carbone mediante vari tipi di trattamenti.
 
Ciò detto, prendiamo per ora in considerazione il solo petrolio convenzionale, che comunque per ora rappresenta di gran lunga la frazione più abbondante della produzione. Abbiamo già visto come molte regioni del mondo abbiano già passato il loro picco petrolifero. Questi sono invece i dati della produzione petrolifera globale:
 
 
Nella curva, possiamo riconoscere una fase iniziale di rapida crescita esponenziale (circa il 7% all’anno) interrotta dalla fase delle “crisi del petrolio” dal 1973 al 1985 circa. Dopo questa fase, la produzione ha ricominciato a crescere a un ritmo molto più lento, circa l’1.5% all’anno. Dal 2000, circa, la produzione non è aumentata o è aumentata debolmente. Questo andamento può essere interpretato come un’approssimazione delle prime fasi della curva a campana di Hubbert.
 
La predizione del picco globale. I dati esistenti possono essere estrapolati per determinare la data presunta del picco globale tenendo conto del dato geologico della quantità totale di petrolio geologicamente estraibile. Si tratta di un dato molto incerto ma che comunque è approssimativamente noto. A partire da questi dati è possibile estrapolare la curva nel futuro e ottenere un valore approssimato per il momento per il quale ci aspettiamo il picco. Come esempio, ecco l’interpretazione del geologo francese Jean Laherrere.
 
 
Vediamo qui che il picco per il petrolio convenzionale è atteso, molto approssimativamente, verso il 2005, mentre quello per il petrolio “non convenzionale” dovrebbe arrivare molto più tardi, verso il 2070. La curva totale, somma delle due risorse, arriva al picco verso il 2010.
 
Altri esperti sono arrivati a risultati simili. Ecco un altro esempio, la stima del geologo britannico Colin Campbell. Qui, il picco per il petrolio convenzionale arriva verso il 2005, mentre quello per tutti i liquidi verso il 2010 circa.
 
 
 

Ci sono molte altre interpretazioni basate in vari modi sulla teoria di Hubbert. La maggior parte arriva a stimare la data del picco entro il primo decennio del ventunesimo secolo. Esistono però anche interpretazioni che partono da dati geologici più ottimisti e che arrivano a stimare il picco verso il 2030 o anche più in la.
Tutti quelli che hanno ragionato su questo argomento hanno sostenuto che al picco ci possiamo aspettare un rapido aumento dei prezzi del petrolio come pure una fase di instabilità geopolitica. Entrambe le condizioni sono soddisfatte al momento attuale, per cui più di un autore è del parere che potremmo essere molto vicini al picco o addirittura averlo già passato. Tuttavia, potremo dirlo con certezza solo fra qualche anno.
 
La grande transizione. Cosa ci aspettiamo che succeda esattamente nella “terra incognita” del dopo-picco? Il fatto che il picco sia un evento ben definito ha dato origine a varie interpretazioni, alcune delle quali tendenti a una visione piuttosto apocalittica. C’è chi ha parlato di fine della civiltà e alcuni hanno addirittura ipotizzato il ritorno all’età della pietra (questa è la “teoria Olduvai” di Richard Duncan).
 
Indubbiamente il petrolio è una cosa importante nell’economia mondiale. Rappresenta oggi quasi il 40% dell’energia primaria generata e circa il 90% dell’energia usata nei trasporti. Senza petrolio avremmo delle grosse difficoltà a mandare avanti il pianeta nel modo in cui siamo abituati a vederlo funzionare.
 
Tuttavia non dobbiamo lasciarci prendere da reazioni emozionali. Il picco di Hubbert non è la fine del mondo; è semplicemente la conseguenza inevitabile della combinazione di fattori geologici, tecnologici ed economici. E’ un fenomeno naturale, osservato già molte volte, che non porta necessariamente a disastri se viene gestito come si deve.
 
Il picco segnala la necessità di un cambiamento. Ogni volta che un picco si è verificato nel caso di una risorsa economicamente importante, c’è stato un cambiamento di risorsa. Si puo’ avere semplicemente un cambiamento geografico, quando la produzione viene spostata verso un area dove la risorsa è ancora abbondante. Oppure si può avere un cambiamento tecnologico quando si cambia il tipo di risorsa.
 
Il primo caso, cambiamento geografico, si è visto per esempio quando nel 1971 il picco del petrolio negli Stati Uniti ha reso necessario spostare il baricentro della produzione mondiale nel Medio Oriente. Il secondo caso, cambiamento tecnologico, si è verificato, per esempio, con il passaggio dal carbone al petrolio.
 
Questo tipo di cambiamenti sono non solo possibili, ma anche inevitabili. Non è detto, però, che siano indolori. Nel periodo 1973-1985 il declino della produzione degli Stati Uniti ha causato una serie di instabilità geopolitiche, recessione economica, inflazione a due cifre, disoccupazione e altri sconvolgimenti. Tuttavia, una volta che le infrastrutture necessarie furono create nel Medio Oriente, il sistema di produzione e di distribuzione del petrolio ha ricominciato a funzionare.
 
Oggi, manca la possibilità di risolvere il problema andando a sfruttare altre aree geografiche. Semplicemente, manca un’altra Arabia Saudita. Perciò, dobbiamo prepararci a una transizione tecnologica di qualche tipo.
 
Invece del petrolio. Non ci mancano sorgenti di energia di vario tipo: altri combustibili fossili (principalmente gas naturale e carbone), energia nucleare e fonti rinnovabili. In questo momento, nessuna di queste è in grado di rimpiazzare perfettamente il petrolio, soprattutto per produrre cambustibili liquidi. Può darsi che per un certo periodo dovremo rinunciare a qualcuno dei nostri giocattoli, tipo quelle automobili mostruose che vanno sotto il nome di SUV. Ma non c’è carenza di energia sulla Terra e, se nessuno si fa prendere dal panico, la transizione potrebbe essere una cosa positiva riducendo, fra le altre cose, la quantità di gas serra emessi nell’atmosfera e allontanando il rischio del riscaldamento globale.
 
E’ interessante notare, comunque, come tutte le sorgenti di energia non rinnovabili sono soggette al ciclo di Hubbert. Rimpiazzare il petrolio con carbone oppure con uranio ci farebbe saltare da una curva a campana a un’altra, ma sposterebbe semplicemente in avanti il problema dell’esaurimento. Al contrario, le fonti rinnovabili hanno un comportamento completamente diverso: la produzione segue una curva a “s” che si stabilizza con la saturazione dell’area disponibile.
 
 
Questo tipo di comportamento “non-Hubbert” è più simile all’economia agricola che a quella industriale alla quale siamo abituati. La transizione alle rinnovabili, quindi, potrebbe avere degli effetti piuttosto radicali sull’economia planetaria. Quali siano questi effetti, soltanto il tempo ce lo potrà dire.

 

404

 

Pagina 3 di 3